Dopo 2 anni di attività su tutto il territorio nazionale e dopo aver raggiunto i suoi obiettivi, il progetto “Sport e Salute: Benessere per Tutti!” può congedarsi ed essere archiviato come best practice di un nuovo modello di welfare leggero. Grazie all’iniziativa promossa da OPES e cofinanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali (ai sensi dell’art. 72 del Codice del Terzo Settore, di cui al D. Lgs 117/2017 – annualità 2018), i cittadini a rischio emarginazione sociale, come gli over 65, i neet (giovani che non hanno né cercano un impiego e non frequentano una scuola o un corso di formazione), i bambini e le neomamme e i neogenitori in difficoltà, hanno potuto usufruire gratuitamente di una serie di servizi sportivi e sociali volti a migliorare la qualità della loro vita. Tra attività e corsi svolti all’interno delle palestre, delle piscine o degli impianti sportivi affiliati all’Ente, iniziative socializzanti, di supporto motivazionale o di sostegno piscologico, aperture di centri estivi ed invernali e azioni anche on-line o a distanza, nelle 24 province coinvolte e nella provincia di Bolzano si contano ben più dei 96 interventi inizialmente previsti per rispondere alle esigenze e ai bisogni delle fasce più disagiate della popolazione.

 

“Sport e Salute: Benessere per Tutti!”, inoltre, non ha sperimentato soltanto un nuovo modello di welfare rivolto ai cittadini a rischio di esclusione sociale, ma ha vinto anche altre due partite: una con i centri sportivi, l’altra con l’emergenza sanitaria da Covid-19. L’iniziativa di OPES, infatti, ha riportato in auge il ruolo sociale di chi promuove lo sport, i suoi valori positivi e i corretti stili di vita. Associazioni e società sportive dilettantistiche, palestre, piscine ed impianti sportivi sono diventati dei nodi di quartieri, avamposti della legalità, della salute e del benessere di ogni singolo individuo. In sintesi, sono state create le condizioni per dare vita ad un nuovo mercato di servizi che, da questo momento in poi, potrebbero essere mantenuti e presentati esclusivamente a chi è in difficoltà o si trova a vivere situazioni di disagio.

Per affermarsi come best practice capace di interpretare le esigenze del territorio, “Sport e Salute: Benessere per Tutti!è stato costretto a confrontarsi, adeguarsi e modellarsi alla situazione imprevista dettata dalla pandemia. OPES, insieme alla sua rete di partner, professionisti e tecnici, ha ripensato e rimodulato il progetto, puntando tutto sulla convergenza multimediale e sul potere del digitale. Smartphone, tablet, notebook e computer hanno garantito la prosecuzione online delle attività di natura sportiva e sono diventati delle finestre per entrare in contatto con psicologi, terapeuti e motivatori, che, oltre a confrontarsi con una situazione di disagio preesistente, sono intervenuti per scongiurare gli effetti negativi della pandemia su categorie di persone già fragili.

 

L’avventura di “Sport e Salute: Benessere per Tutti!” si chiude con la conferenza finale del progetto, ma le ripercussioni positive di una simile iniziativa si vedranno sul tessuto sociale italiano nel medio e lungo periodo. Quello che è altresì certo, è che un simile progetto, migliorando la qualità della vita dei cittadini a rischio emarginazione sociale, ha generato indubbiamente valore. Un valore non quantificabile in termine numerici o di spesa pubblica pro-capite. Grazie allo sport e ai servizi offerti dai nuovi nodi di quartiere, ovvero i centri sportivi, è possibile far sentire bene le persone, sia dal punto di vista fisico sia per quanto riguarda l’aspetto psicologico. Avere dei cittadini in salute vuol dire tagliare o abbassare i costi della sanità.

 

OPES ringrazia tutti i partner istituzionali e gli Enti pubblici e privati che hanno sostenuto e patrocinato l’iniziativa (CONI, Regione Abruzzo, Regione Emilia – Romagna, Regione Lazio, Regione Liguria, Regione Marche, Regione Autonoma della Sardegna, Regione Umbria, Regione Valle d’Aosta, Comune di Ascoli Piceno, Comune di Cagliari, Città di Caserta, Comune di Roma e Comune di Trento, oltre all’Associazione “I Diritti Civili del 2000, Salvamamme e Salvabebè”, all’APS Ciao Lab, alla Benemerita riconosciuta dal CONI “Unione Nazionale Veterani dello Sport – Sezione Giulio Onesti di Roma”, all’Associazione AICEM – Associazione Internazionale per la Cooperazione e l’Educazione nel mondo); la sua rete di associazioni e società sportive dilettantistiche che ha sposato il progetto; ed, infine, tutti i volontari, i collaboratori sportivi, i tecnici e i professionisti che hanno contribuito al raggiungimento degli obiettivi prefissi, in primis il miglioramento della qualità della vita di over 65, neet, bambini e giovani e neomamme e neogenitori in difficoltà o a rischio emarginazione sociale. Un caloroso grazie deve essere tributato ad Emanuele Blandamura. L’ex pugile, in qualità di ambasciatore di “Sport e Salute: Benessere per Tutti!”, si è impegnato in prima persona per aiutare i giovani e i ragazzi che si trovano alle corde. Le sue lezioni, il suo supporto emotivo, le sue parole di speranza e i suoi discorsi motivazionali si sono rivelati come un interruttore che ha illuminato la vita di chi è all’angolo e rischia di andare al tappeto.

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